
ASCARIDI NEL CANE: SINTOMI E CURA
Gli ascaridi del cane sono dei parassiti interni che possono attaccare l’intestino, poiché si nutrono del suo contenuto, ovvero il chimo.
In genere sono due le specie di ascaridi che possiamo ritrovare nell’intestino del cane: i Toxocara canis e i Toxoascaris leonina, entrambi vermi dalla forma cilindrica e di colore biancastro che si distinguono tra loro per il ciclo di vita, in seguito all’infestazione.
Se sospetti che il tuo cane abbia contratto i vermi, la prima cosa da fare è intervenire tempestivamente in modo da limitare i danni e prevenire un’eventuale infestazione da ascaridi.
ASCARIDI NEL CANE: LE CAUSE
L’ascaridiosi del cane è comunemente nota per essere una delle infezioni canine più comuni, che consiste nella formazione di vermi intestinali nell’animale. Questo tipo di parassiti tendono a sedimentarsi e riprodursi nello stomaco e nell’intestino tenue dell’animale colpito, raggiungendo nel corso del tempo una lunghezza variabile di 15-17 cm.
Diverse sono le cause che spiegano come si formano gli ascaridi nel cane:
- ingestione diretta di larve del parassita;
- ingestione di carcame, ossia resti di animali infetti;
- trasmissione verticale tramite allattamento materno, se la madre non è stata correttamente sverminata.
Indipendentemente dalla modalità con cui si trasmette l’infezione, nel cane infetto si formano delle uova che schiudendosi danno vita alle larve: queste migrano nell’apparato digerente e circolatorio del cane, dando vita a vermi polmonari che vengono espulsi tossendo o risalendo fino in gola: le larve finiscono così per essere nuovamente ingerite, tornando ad abitare lo stomaco del cane.

ASCARIDI NEL CANE: I SINTOMI
Gli ascaridi del cane possono colpire gli animali di qualsiasi età, anche se il rischio maggiore lo corrono i cuccioli durante l’allattamento, se la madre non è stata sverminata nel modo giusto, come abbiamo visto, ma anche i cani più anziani corrono dei rischi, essendo più deboli ed esposti.
In ogni caso i sintomi provocati dalla presenza di ascaridi sono diversi, ecco quali:
- Vomito: tra i vari sintomi, il vomito è il più comune e può contenere dei vermi biancastri o di colore marrone. Cosa fare nel caso riscontrassimo i vermi nel vomito del nostro cane? Ovviamente è fondamentale rivolgersi subito al proprio veterinario di fiducia;
- Dissenteria: a seconda della gravità dell’infezione da ascaridi, la dissenteria può essere più o meno severa, dunque prestiamo particolare attenzione a questo sintomo;
- Gonfiore all’addome: uno dei sintomi che il cane può sviluppare, insieme al meteorismo.
COME SI TRASMETTONO GLI ASCARIDI DA CANE A UOMO?
Gli ascaridi del cane possono trasmettersi all’uomo e causare una zoonosi: le modalità di trasmissione comprendono il contatto con feci contaminate, l’ingestione di uova di parassiti e la vicinanza alle larve.
Una volta avvenuta la trasmissione degli ascaridi da cane a uomo, si sviluppa una condizione nota come larva migrans viscerale, il cui ciclo di formazione delle larve è simile a quello che avviene nel cane; diversamente però, le larve che mutano in vermi nell’uomo raggiungono altri organi come fegato, milza, cuore e occhi, per cui, come per il cane, è probabile che si formino dei vermi oculari.
COME CURARE GLI ASCARIDI NEL CANE
Una volta riconosciuti i sintomi è necessario capire come eliminare gli ascaridi dal cane in modo da non aggravarne lo stato di salute.
La cura principale per questa condizione è sicuramente la sverminazione, una specifica procedura che avviene attraverso il trattamento con farmaci in grado di espellere i parassiti dall’intestino; si può effettuare a qualsiasi età, tanto che nelle prime settimane di vita del cane altro non è che un iter standard. Per quanto riguarda invece i cani adulti, la sverminazione deve essere ripresa regolarmente e più volte durante il corso dell’anno; tuttavia, se non dovesse andare a buon fine allora è essenziale intervenire chirurgicamente o ricorrendo ai farmaci.
Quanto alle tempistiche di guarigione, in genere occorrono dalle 2 alle 14 ore, ma a seconda dei casi potrebbe volerci anche una settimana dopo la sverminazione.
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