
Filaria: quali sono i sintomi
La filaria è una malattia veicolata dalla larva di un parassita che entra nel sistema circolatorio mediante la puntura di una zanzara; colpisce principalmente i cani, ma anche altri animali come gatti e furetti e in alcuni casi anche l’uomo.
I parassiti della filaria, una volta diventati nematodi adulti (vermi cilindrici che possono raggiungere i 30 cm di lunghezza), si insediano nelle vicinanze di cuore e polmoni, rischiando di causare gravi problemi respiratori se non vengono somministrati trattamenti tempestivi.
Andiamo a scoprire quali possono essere cause e sintomi della malattia e come prevenirla.
COME SI PRESENTA LA FILARIA? CAUSE E SINTOMI
La filaria è un’antropozoonosi indiretta e si trasmette mediante un vettore intermedio, ovvero le zanzare della famiglia Culicidae.
Il ciclo di vita delle filarie funziona così: l’insetto ematofago ingerisce le microfilarie (larve di stato L1) pungendo un animale già infetto. Una volta all’interno dell’insetto, le microfilarie cresceranno fino ad arrivare di stadio L3; a questo punto, in caso di puntura di zanzara, le larve entreranno nel circolo dell’animale, passando dallo stadio L3 alla fase adulta: dopo circa 120 giorni, gli adulti possono entrare all’interno di cuore o arterie polmonari. A loro volta, larve adulte (di livello L5) rilasceranno nella circolazione sanguigna del cane o del gatto infetto altre microfilarie (larve L1) e, se punti da un’altra zanzara, potrebbero passare a loro volta il parassita. Queste microfilarie possono rimanere in circolo anche due anni dopo l’infezione.
La filaria può presentarsi in due forme: la più comune è la Dirofilaria immitis, o filariosi cardiopolmonare, mentre la meno comune è la Dirofilaria repens, o sottocutanea, più frequente nell’uomo, che provoca lesioni nodulari di 1 o 2 centimetri di diametro nel punto di inoculazione.
Parlando di sintomi della filariosi cardiopolmonare, quelli più comuni sono:
- Stanchezza cronica;
- Scarso appetito;
- Edema degli arti;
- Abbattimento e facile affaticabilità;
- Problemi respiratori;
- Addome gonfio;
- Vomito.
Dato che il ciclo di vita delle filarie è piuttosto lungo, i nostri animali potrebbero non presentare i sintomi prima dei 6/7 mesi, tempo in cui le filarie passano allo stadio adulto. Ovviamente questi sintomi possono verificarsi anche in altre situazioni, non unicamente nel caso di contagio da filariosi cardiopolmonare: si consiglia di consultare il veterinario alla comparsa di eventuali segnali della malattia.

DIAGNOSI E CURA DELLA FILARIA
La diagnosi della filaria può avvenire tramite differenti modalità, tra le principali troviamo:
- Test di Knott, che prevede l’analisi di un campione di sangue che viene esaminato post concentrazione per identificare eventuali microfilarie (bisogna considerare che, in caso di vermi adulti, potrebbero non essere presenti);
- Test sierologici, che mediante campioni di siero o plasma rilevano un eventuale contatto tra animale e filaria, ma non definiscono se il paziente sia effettivamente malato: in questi casi potrebbero esserci dei falsi positivi o negativi;
- Diagnostica mediante immagini radiografiche ed ecocardiografiche, che permettono di analizzare i vermi adulti a livello cardiopolmonare (questa analisi può essere utile in combinazione con gli altri esami).
La cura per la filaria ha la finalità principale di eliminare il parassita a tutti gli stadi vitali e la prescrizione di farmaci, cure e profilassi dipendono dal caso specifico e dallo stadio della malattia. Se l’obiettivo fosse quello di uccidere i vermi adulti, la terapia prescelta potrebbe causare complicanze: pertanto, potrebbe essere anche necessario il ricovero del paziente per un suo stretto monitoraggio. In alcuni casi potrebbe anche essere necessaria la rimozione chirurgica delle filarie.
PREVENZIONE E VACCINI PER LA FILARIA
Uno dei metodi di prevenzione più comuni per la filaria è la profilassi, ovvero la somministrazione di farmaci tutto l’anno con la funzione di uccidere eventuali forme larvali del parassita, una volta inoculate nella cute del cane. Ovviamente, prima di iniziare con la profilassi è necessario effettuare alcuni test di screening. Queste analisi sono utili a comprendere se sono già presenti gli antigeni di Dirofilaria Immitis nel sangue: in caso di negatività, il paziente può essere sottoposto alla cura preventiva.
Oltre alla profilassi, un altro metodo di prevenzione consiste nell’utilizzo di prodotti repellenti contro zanzare e altri insetti.
QUALI SONO LE ZONE A RISCHIO PER LA FILARIA
La Dirofilaria può essere trasmessa dalle zanzare solo se ci sono condizioni ambientali adatte per la sopravvivenza delle stesse e alla maturazione delle larve al loro interno fino allo stadio L3. Ciò significa che temperature e umidità devono essere adeguate a entrambi i processi. Pertanto, in Italia le zone più colpite da filaria sono alcune regioni del centro-nord, come Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna: queste regioni hanno una grande presenza di corsi d’acqua, habitat umido ideale per la zanzara. Nonostante questo, la diffusione della malattia sembra crescere anche in alcune regioni del sud come Campania, Sardegna e Sicilia.
FILARIA NELL’UOMO
La filaria non può trasmettersi da cane a uomo. Infatti, l’uomo può contrarre la filaria solo tramite puntura di zanzara e la forma più comune della malattia per l’uomo è quella cutanea, che ha conseguenze solo sulla pelle.
Scopri altre informazioni sulle malattie che possono colpire i nostri amici animali e iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato!