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MAGAZINE 365G
Cane pastore steso sul pavimento con segni di LEISHMANIOSI
Malattie cane

I sintomi iniziali della leishmaniosi nel cane

La leishmaniosi è una patologia infettiva in grado di colpire sia l’uomo che gli animali e si trasmette attraverso la puntura di flebotomi o pappataci, insetti ematofagi simili alle zanzare che possono farsi vettori del protozoo della leishmania; questi mordono soprattutto cani, gatti e roditori, ma anche gli anziani e i bambini possono essere morsi da questi insetti: ecco perché sono i soggetti più a rischio insieme a chi presenta immunodeficienze.
Come si fa a capire se un cane ha la leishmaniosi? Alcuni sintomi iniziali possono considerarsi campanelli d’allarme.

COME COMINCIA LA LEISHMANIOSI

La leishmaniosi nel cane può cominciare con la puntura del pappatacio, che provoca una piccola lesione cutanea: l’irritazione passerà dopo qualche settimana, i sintomi iniziali potrebbero manifestarsi anche dopo due o tre mesi, soprattutto se si verifica un’infezione e se in seguito si manifesta la malattia.
Quindi non è detto che l’infezione porti necessariamente al manifestarsi della malattia, in caso di infezione infatti potrebbero configurarsi due scenari:

  • il sistema immunitario del cane potrebbe reagire in modo da tenere a bada la malattia nella sua forma latente;
  • il sistema immunitario potrebbe invece mostrare più sensibilità, portando il nostro cane a sviluppare la malattia.

Ci sono diversi fattori che possono influire, dato che non tutti i parassiti della leishmania possiedono la stessa tendenza a creare infezioni, dipende molto anche dal soggetto con cui vengono in contatto; inoltre non tutte le razze canine sono predisposte alla malattia, quelle più estranee ai contagi, per esempio, sono più esposte al rischio che la malattia si manifesti, rispetto alle altre.
Tra i sintomi iniziali della leishmaniosi ricordiamo anzitutto quelli che coinvolgono la cute, come una severa screpolatura nell’addome o in prossimità di gomiti, naso e orecchie, che può evolvere velocemente in:

  • cute secca;
  • ulcere in prossimità degli occhi, del naso, delle articolazioni e delle zampe;
  • noduli;
  • squame.

Altri riconoscibili sintomi iniziali della leishmaniosi sono la spossatezza, un’andatura zoppicante e la mancanza di appetito; inoltre potremmo sentire puzza vicino al nostro piccolo amico, per via delle lesioni alla cute o dell’insufficienza renale che potrebbe manifestarsi a uno stadio già avanzato della malattia; infatti la leishmaniosi può coinvolgere anche i linfonodi, i reni, la milza e gli occhi.

Cane pastore abbracciato da bambina

QUANTO PUÒ VIVERE UN CANE CON LA LEISHMANIOSI

Un cane con la leishmaniosi può vivere normalmente o aggravarsi e morire, dipende dallo stadio della malattia: se si tiene il cane sotto controllo medico è più facile riconoscerla in tempo e curarla, ecco perché è importante sottoporlo a test del sangue che rivelino se il parassita è presente nell’organismo, o meno; nel caso il cane fosse infetto potremmo limitarci a visite periodiche dal veterinario di fiducia per monitorare il modo in cui il suo sistema immunitario stia reagendo e tenerlo sotto controllo.
Insieme alla vaccinazione, il modo migliore per prevenire l’insorgere della leishmaniosi è l’uso periodico di antiparassitari che proteggano il nostro amico a quattro zampe dagli insetti vettori del parassita.

COSA FARE SE IL CANE HA LA LEISHMANIOSI

Se riscontriamo nel nostro cane alcuni sintomi tra quelli elencati, è bene farlo visitare tempestivamente, perché più la si riconosce in breve tempo, più si ha la possibilità di intervenire per ridurre il rischio di mortalità della malattia.
Nel caso il veterinario abbia diagnosticato la leishmaniosi, in base allo stadio della malattia potrà dare una prognosi positiva, prescrivere altri esami o far iniziare la terapia; nel caso di una prognosi riservata o negativa, il veterinario potrà proporre terapie specializzate.

Trasmissione Della Leishmaniosi Dal Cane All’uomo: È Possibile?

Niente paura: la trasmissione della leishmaniosi all’uomo non può avvenire per contatto diretto col proprio cane, ma sempre attraverso la puntura di un pappatacio venuto a contatto con un soggetto infetto: ecco perché si consiglia di prevenire anzitutto la zoonosi preservando i nostri piccoli amici, così da essere protetti anche noi.
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